Oltre Blatter, le vite parallele di due giganti nella vita
Angelo lo conosco da una vita. Ha fatto l’arbitro, il giudice sportivo, il presidente della commissione tecnica, il designatore e tanti altri ruoli associativi.
Le sue serate sono sempre state un po’ monotone. Niente cinema, niente ristoranti, niente di niente. Da decenni le serate le passa (ovvia l’arrabbiatura di sua moglie) al Csi.
Da quando lo conosco è sempre stato così. In cambio non ha mai chiesto nulla. Le sue soddisfazioni sono vedere i ragazzi giocare contenti, frutto anche del suo lavoro “nascosto ma importante”. Angelo adesso non sta molto bene. Vive portandosi in spalla un erogatore di ossigeno per un problema di salute che gli fa compagnia da qualche anno. Nemmeno per un istante ha mai pensato di mollare tutto. La sera per tornare a casa dal Csi (fatica a camminare) chiama un taxi, pagandolo di tasca sua.
“Dentro” è rimasto sempre se stesso. L’altro giorno c’era una festa in piscina con tantissimi giovani e lui immancabile, seduto al bar con la bombola d’ossigeno a tracolla, ma c’era. «Che ci fai qui?», ha domandato qualcuno. «Semplice. Voglio bene a questi ragazzi ed al Csi». Insomma avete capito, Angelo è un gigante nella vita! Lele invece lo conosco da un anno. Fa l’animatore in oratorio e l’allenatore di una squadra di bambini. Ha poco più di 20 anni e gioca a calcio in eccellenza. L’ho conosciuto lo scorso anno ad Haiti. Quest’anno partirà per il Camerun. A prima vista può sembrare un ragazzo da discoteca. Invece per due anni di fila rinuncia alle vacanze, si paga il viaggio e va in paesi poveri a far giocare i bambini. Angelo e Lele appartengono a generazioni diverse. Sono lontani anni luce tra loro, ma in qualche modo hanno “vite parallele”. Non sono dei marziani. Di persone come Angelo o Lele ce ne sono tante nelle società sportive e negli oratori di tutta Italia.
Persone con storie e vissuti diversi che però sono capaci di testimoniare (concretamente) con la loro vita valori che si poggiano sulla roccia. Vi ho parlato di loro perché nella vita a fare la differenza sono le persone. Siamo stanchi e stufi davvero di casi o situazioni come quelle di Blatter o di Mafia Capitale. Siamo stanchi e stufi di vedere che i ruoli di governo non vengono quasi mai vissuti come servizio, ma troppo spesso come potere personale ed arrogante. Capita di sentirsi sfiduciati per la sensazione di vivere in un mondo che ragiona e vive al contrario. È bello però dare un’occhiata dentro la vita delle migliaia di società sportive del nostro paese. Lì di Angelo e Lele se ne trovano a tonnellate. Lì il mondo gira come dovrebbe, donando tutto se stessi. L’amore per i ragazzi e la certezza che rendendo felici gli altri ti rende felice.
Sentiamo spesso dire che “nello sport e nella politica” bisogna ripartire da una nuova classe dirigente. Dove cercarla? Se può servire di Angelo o Lele nelle nostre società e nei nostri oratori ce ne sono tantissimi. Solo gente come loro può rendere più bello lo sport ed il mondo di oggi e di domani. Questa diventa anche l’occasione per “stringere la mano” alle migliaia di società sportive che in queste settimane “chiudono i battenti”.
Chi ha conquistato una finale va avanti ancora, per gli altri qualche torneo e poi il “rompete le righe”. Alle spalle, cari amici, non vi lasciate solo una stagione sportiva con qualche vittoria e qualche sconfitta. Vi lasciate un’esperienza meravigliosa che ha fatto crescere tutti (ragazzi e adulti) e che ha generato un mare di bene e di umanità. Grazie davvero.